Carnosina e acido lattico
Oggi vorrei parlare con te di un argomento abbastanza indigesto. Forse meglio dire acido.
Un’elevata produzione di acido lattico è il fattore che limita la prestazione.
Lo so che lo sai. Stai nuotando, pedalando, correndo, remando, ma anche camminando a ritmo costante. All’improvviso la situazione ti richiede uno scatto, ovvero un aumento repentino del ritmo a cui stavi procedendo.
Sai che questo scatto cambierà le carte in tavola. Nella tua gara potrebbe essere una strategia decisiva. Forse vincente.
Ma sai anche che la vita di quello scatto sarà breve. Non potresti tenere quel ritmo per tutta la gara.
Analizziamo la situazione.
A ritmo costante c’è una produzione di acido lattico che è pari al suo smaltimento. C’è un equilibrio.
Quando, però, decidi di aumentare repentinamente il ritmo e l’intensità, la produzione di lattato è troppo veloce affinché la capacità di smaltimento possa seguirla. C’è pertanto un accumulo. E questo ti porta ad esaurirti.
L’acido lattico viene scisso, appena prodotto, in lattato e ioni H+ (vedi Un amico dal carattere acido).
Il lattato, dalla cellule delle fibre bianche, passa al sangue e viene distribuito alle fibre rosse -quelle della resistenza- che lo smaltiscono come zucchero.
E gli ioni H+?
Bella domanda.
Gli ioni H+ devono essere tamponati.
Da chi?
Dai sistemi tampone.
Chi sono?
Dentro la cellula gli ioni H+ si uniscono all’istidina.
Quando gli ioni H+ scappano dalla cellula al sangue, invece, vengono bloccati e tamponati dalle molecole di bicarbonato.
L’istidina è un aminoacido essenziale che legandosi alla beta alanina forma la carnosina.
Sulla carta, pertanto, la carnosina è un buon tampne degli ioni H+. Quelli che portano l’avvelenamento del muscolo limitando la prestazione. E compromettendo la tua performance.
Ciò che non è logico, invece, e forse pure paradossale, è che ad un aumento – attraverso integrazione- di carnosina, non aumenta la possibilità di tamponare gli ioni H+.
E come mai?
Pare, tra le altre cose, che l’integrazione di carnosina abbia una scarsa biodisponibilità. Significa che il nostro organismo è in grado di assorbirla e utilizzarla in maniera limitata.
In definitiva, secondo la letteratura scientifica, un’integrazione di carnosina non aumenta la possibilità di tamponare l’acido lattico.
Al contrario di un’integrazione di beta-alanina. Ma solo per gli sforzi di breve durata (vedi Beta-alanina e performance)
BIBLIO:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20479615
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