Digiuno intermittente: solo benefici?
Oggi si parla tanto di digiuno intermittente. La scienza sta mostrando sempre più benefici, tra effetti antinfiammatori e potenziale di longevità sana . Anche se ci sono ancora dei lati oscuri su cui fare luce.
Si tratta di un tema che mi affascina e che al tempo stesso muove anche l’interesse della stampa. Negli ultimi tempi infatti ciò che riguarda il cibo sembra esser divenuto un argomento centrale in tutti i mezzi di comunicazione.
Ho una preoccupazione a riguardo che voglio confidarvi in tutta trasparenza: la paura che questo metodo, divulgato con eccessiva leggerezza, sia per la sua facilità applicativa (si mangia o non si mangia) che per i suoi presunti benefici sulla salute, possa legittimare comportamenti ossessivi nei confronti dell’alimentazione.
La deriva più pericolosa a mio avviso è il rischio di quanto si riesca a “restringere” nella finestra di digiuno e quanto ad assumere nella finestra di nutrimento. D’altra parte viviamo in un’epoca in cui prevale la convinzione che solo quantificando il cibo che assumiamo e il movimento che pratichiamo possiamo avere il controllo del nostro corpo.
@lauradallaragione dice che “quando si insegna a un bambino ad andare in bici, gli si mostra come pedalare ma anche come farlo in sicurezza”. Ecco, sulla stessa onda penso che noi divulgatori scientifici dovremmo fare lo stesso mostrando i benefici del digiuno e al tempo stesso i potenziali rischi, sempre con una mano sul cuore.
Foto: Marta Baffi
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