Gravidanza e omega 3: quanti benefici per la mamma e il bambino!
Una gioia irrefrenabile e poi… mille paure. Quando ci si scopre in gravidanza è un po’ come trovarsi sulle montagne russe dei sentimenti e tra i tanti dubbi e le poche certezze il primo pensiero è, semplicemente e anche un po’ ingenuamente, quello di prendere peso. Fermandoci a questo però commetteremmo un grosso errore. Prima di tutto perché esiste una efficace soluzione al “problema”, poi perché da quel momento in avanti dovremo pre-occuparci della nostra salute, ma anche di quella del nostro bambino.
Sarà quindi essenziale comprendere come dovremo mangiare per non accumulare eccessivamente peso e quali alimenti dovremo evitare per non danneggiare la salute del feto ed evitare eventuali carenze nutrizionali.
Adotta la giusta strategia per stare bene
L’alimentazione in gravidanza assume quindi un ruolo strategico per il benessere della mamma e del bambino. Prestare attenzione a come mangiamo in quei nove mesi ha un impatto positivo sul presente e sul futuro. Solo per farti un esempio, lo sviluppo del microbiota intestinale del futuro bambino, un fattore da cui dipende il rischio di sovrappeso, di soffrire d’ansia e di disturbi cognitivi, dipende direttamente da come ti nutri.
Ti presento i tuoi nuovi alleati
Diventa preziosissimo, nell’alimentazione quotidiana di una donna in gravidanza, assumere acido folico ed eventuali vitamine e minerali, come il ferro, suggeriti dal proprio medico ginecologo. Tutti fondamentali quanto un nutriente che troppo spesso trascuriamo: gli acidi grassi omega 3 a catena lunga, come quelli contenuti nel pesce.
Il chicco d’oro dell’omega 3
Sì, gli omega 3 sono contenuti nel pesce, del cui consumo purtroppo non possiamo abusare. I mari sono inquinati ed eccedere con le porzioni di pesce a settimana ci porterebbe ad assumere una quantità eccessiva di metalli e PCB, che sarebbe ovviamente tossica. Un punto fermo per l’E.F.S.A., l’ente europeo per la sicurezza degli alimenti.
Che fare allora? Ci possono venire in aiuto gli integratori di acidi grassi omega 3 da fonti marine. A patto che si scelga quelli certificati, per qualità e purezza del prodotto, perché uno non vale l’altro: IFOS e Orivo sono due delle principali certificazioni che un omega 3 da olio di pesce deve necessariamente avere. Bene anche la capsula senza ritorno di gusto che permette di incrementare l’assorbimento a livello intestinale dell’olio di pesce evitando una sua ossidazione a livello gastrico.
Perché assumerli?
Fin qui la “teoria”. Ora vediamo, in pratica, che cosa ci “donano” gli omega 3:
– Riducono e tengono sotto controllo l’infiammazione (a vantaggio della salute della mamma e del feto): gli omega 3 sono il più importante supplemento per migliorare il rapporto tra acido arachidonico e EPA ed è proprio da questo equilibrio che si allena il benessere. Barry Sears nel libro “Metabolic Syndrome and Complications of Pregnancy” suggerisce come quantità opportuna 2,5 g omega 3 al giorno per mantenere questo rapporto di benessere a livelli ottimali (AA/EPA <1,5-3>). Ciò è fondamentale per tenere sotto controllo l’infiammazione silente della madre e ridurre il rischio di complicanze quali diabete gravidico, obesità e sindrome metabolica, ma anche per favorire un ottimale sviluppo neurologico del feto.
– Favoriscono lo sviluppo del feto: gli acidi grassi omega 3, come componente del tessuto cerebrale, agiscono su un corretto sviluppo del cervello, della vista, del cuore e delle arterie durante il periodo fetale. Un corretto apporto di acidi grassi omega 3 durante la gravidanza permette di avere a disposizione quantità sufficienti da trasmettere al feto sin dalla sua formazione fino alle ultime settimane di gestazione e nei primi mesi di vita quando si completa lo sviluppo di retina e cervello, organi in particolare ricchi in DHA. Numerosi studi, inoltre, mostrano un beneficio degli omega 3 anche nella corretta crescita ponderale del feto, in particolare dal secondo trimestre.
– Riducono il rischio di parto prematuro: gli omega 3 favoriscono anche la salute della placenta riducendo inoltre il rischio di nascita “anticipata”. A confermarlo arriva anche uno studio effettuato in Australia. Nell’ultimo e recente aggiornamento delle linee guida sulla cura della gravidanza (The Australian Pregnancy Care Guidelines) si raccomanda alle gestanti di assumere un adeguato apporto di omega 3 proprio per ridurre il rischio di parto pretermine, raccomandazione approvata dal National Health and Medical Reserach Council (NHMRC) nel novembre 2020.
Il consiglio (generale)
Riassumendo, future mamme, seguire un’alimentazione bilanciata antinfiammatoria (personalmente ho trovato ottimi benefici seguendo le linee guida della Zona) e integrare con gli omega 3 da fonti marine (ricordate di fare attenzione alle certificazioni di qualità e purezza del prodotto) ha un impatto positivo sul benessere globale della mamma e del nascituro.
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