Ironman: quante calorie mi costi?
A Kona ci saranno anche i miei due Big: Alex Zanardi e Daniel Fontana.
Concorreranno nella medesima classifica.
Ma quanto costerà a questi atleti coprire la distanza Ironman?
Ad Alex per coprire 10 ore di gara serviranno circa 6000 calorie, mentre a Daniel poco più di 8000 calorie in 8 ore e qualche minuto.
Impensabile, ovviamente, assumerle durante la gara. La regola reintegrare quanto spendo, non ha valore ed è priva di efficacia. Nell’ironman così come nell’alimentazione quotidiana.
Vitale, però, evitare crisi energetiche.
Il segreto?
Un’alimentazione bilanciata nel periodo di allenamento.
Il corpo, infatti, quando riceve una quantità di carboidrati sufficiente alle sue esigenze, senza surplus, diviene più efficace a rispondere allo stimolo indotto con l’allenamento.
In altre parole, se ci si allena in maniera opportuna e si segue un’alimentazione bilanciata, senza eccedere coi carboidrati, l’efficacia del risultato sarà nettamente elevata. Studi scientifici alla mano ed evidenza all’occhio!
Solo in questa maniera, infatti, l’organismo è in grado di re-imparare a ossidare (ovvero a consumare) i grassi per produrre ATP, cioè energia.
I grassi per il corpo sono una benzina ad elevatissima concentrazione di ottani, al contrario dei carboidrati che, in quanto a qualità di carburante, di ottani ne hanno ben pochi!
Negli atleti professionisti di endurance e ultraendurance come l’Ironman, il serbatoio dei grassi è in grado di contenere 80 mila calorie. E proprio questo è il serbatoio lipidico di Daniel.
In un atleta amatore? Ben di più!
Il serbatoio degli zuccheri, invece, contiene una riserva di 1800-2200 calorie. Sia in un atleta PRO che amatore. Solo in un atleta come Alex la capienza corrisponde a 1200 calorie circa.
Vien da sè che il fattore strategico consiste nel migliorare la capacità del corpo di produrre energia a partire dai grassi.
La chiave quindi consiste nel migliorare l’abilità a consumare i grassi e a preservare quindi, quanto più possibile, la riserva di zuccheri (glicogeno).
Come?
Quotidianamente, scegliendo in ogni pasto ed in ogni spuntino un abbinamento di carboidrati e proteine che sia in equilibrio, senza pertanto eccedere con gli uni o con le altre e aumentando, a seconda del volume di allenamento e della quantità di massa grassa, i grassi buoni.
Un consiglio? Quando inizi a scorgere la tartaruga sull’addome, durante il periodo di preparazione, aumenta la frutta secca -come le noci- e l’olio extravergine di oliva. così come nella settimana che precede la gara. Saranno i tuoi fedeli alleati.
In gara, sarà poi importante, adottare una strategia d’integrazione opportuna a preservare le scorte di glicogeno.
Solo in questa maniera sarà possibile tenere alta l’intensità di gara ed evitare crisi energetiche!
Per saperne di più:
– Daniel Fontana “Dimagrire di corsa” ed. Mondadori – per scoprire i suggerimenti pratici per insegnare al corpo a consumare in maniera efficace i grassi;
– http://triathlon.competitor.com/2013/06/nutrition/in-the-zone_50861
L’articolo è tratto da:
Sport Week (inserto Gazzetta dello Sport) – sabato 4 ottobre 2014
Foto in copertina:
Franco Fasciolo – Triathlon Time photo
Pingback Come predire la prestazione nell’Ironman. Parte 1 | Sporteat