Nutrirsi di vita
Chiudere una vita e iniziarne un’altra.
Anche se preferisco pensarlo come un passaggio, un colore che sfuma e torna ad essere colore. Con altra luminosità, un altra intensità, un altro calore. Nuovo.
Una dimensione nuova. Che deve esser vista con occhi nuovi. Non come una sconfitta. Ma come una grande vittoria.
Chiudere la propria carriera sportiva non è mai facile. Per nessuno. Specie se ci hai investito tanto tempo. Non perchè era un sacrificio ma semplicemente perchè quella disciplina era la tua identità.
L’atleta professionista è un lavoratore. E’ un gran lavoratore.
Smettere di lavorare, spesso, fa paura. Perchè si ha timore di perdere la propria identità. Ci si fa prendere dal panico e dallo sconforto. Ci si sente persi.
Per un momento.
Ma quando si smette di lavorare, si può vivere una rinascita. Ma questo lo impari solo a posteriori.
C’è chi, infatti, con tanto tempo improvvisamente a disposizione, si fa prendere dalla paura. La vive come una morte.
Chiudere una fase della propria vita, per quanto faccia soffrire, è una rinascita. E’ la vita in divenire.
E poi un giorno mentre pedali, ti fermi, ti giri, la guardi…e le sorridi. E di nuovo ti alzi sui pedali e vai.
E ti accorgi che quello che hai fatto è un bagaglio che porti sempre con te. Non una valigia vecchia da chiudere in soffitta e dimenticare, bensì è la soluzione ad alcune difficoltà della vita. Che tu hai già. L’asso nella manica.
Bisogna avere il coraggio e la forza di reinventarsi sempre. Per esser liberi. Come diceva Seneca.
Bisogna esser curiosi, dico io.
Bisogna “nutrirsi di vita”, dice Josefa Idem.
Che significa trarre energia da tutte le belle lezioni che la vita ci offre, ma che non sempre sappiamo cogliere.
Spesso abbiamo una zavorra che ci inibisce. Allora bisogna andare in gara e buttare via la zavorra. E quanto è bello gareggiare, attaccare la vita?
In questo modo ogni giorno ciascuno può farsi un bel pacchetto di belle sensazioni e non ha bisogno di piangersi addosso perché magari altre cose non vanno proprio bene o non così bene come si è abituati.
Nutriamoci di sport. Per imparare a nutrirci di vita.
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Ti invito a leggere l’intervista a Josepha Idem.
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