Donne e sport: pillola anticoncezionale e infortuni
L’assunzione della pillola anticoncezionale è molto diffusa tra le atlete. Il motivo di tale scelta non sta solo nel desiderio di controllare le nascite. Essa, infatti, può essere somministrata anche per il trattamento di alcune patologie, come la sindrome dell’ovaio policistico, l’endometriosi, l’anemia causata dalle perdite di ferro -che avvengono in caso di abbondante flusso mestruale- e le mestruazioni dolorose. La pillola, tra le altre cose, può anche indurre la regolarità nel ciclo mestruale quando irregolare. Tutte situazioni note anche alle atlete.
Il suo meccanismo di azione è molto semplice: la pillola anticoncezionale agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno e di un progestinico, due ormoni femminili che essa, in qualità di farmaco, fornisce. L’assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l’ovulazione. Curiosa, però, è l’associazione tra l’assunzione della pillola anticoncezionale e l’incidenza di infortuni da stress che si è osservata in numerosi casi. La spiegazione è presto detta. Gli estrogeni sono inversamente correlati alle difese antiossidanti dell’organismo. Nello specifico un’elevata concentrazione di estrogeni diminuisce i livelli nel sangue di superossido dismutasi, un importante enzima di cui tutte le cellule esposte all’ossigeno sono dotate per tamponare i radicali liberi. Questo significa che le atlete già soggette a un carico di allenamento importante -o privo di adeguati recuperi- possono subire un ulteriore stress in quanto la capacità del loro organismo di difendersi si riduce ulteriormente. Da un lato, infatti, vi è un incremento dei fattori che aumentano l’ossidazione e dall’altro una minor capacità dell’organismo di difendersi. Il risultato è un aumento dell’infiammazione. Quella silente, cioè che manifesta per il momento sintomi. La soluzione? Allearci all’organismo e armarsi di una strategia per combattere l’infiammazione. Ci vogliono da un lato potenti sostanze antinfiammatorie come gli acidi grassi omega-3. In questo caso non sono sufficienti quelli assunti dagli alimenti ma è indispensabile offrirne all’organismo alte concentrazioni, per questo definite “terapeutiche”. E dall’altro assumere polifenoli, ovvero i “coloranti” naturali presenti nella verdura e frutta ma anche nel cacao, nell’uva rossa e nella curcuma. Insieme gli omega-3 e i polifenoli si trasformano in una potente strategia antinfiammatoria in grado di supportare l’organismo e rinforzarne le difese. Solo riducendo l’infiammazione silente sarà possibile ridurre il rischio di infortuni da stress.
BIBLIO:
Cauci S. et al. Oxidative stress in female athletes using combined oral contraceptives. Sport Medicine – Open 2:40, 2016
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