Quella voglia di dolcetto dopo il pasto…
…forse è una necessità e non unicamente questione di mancanza di forza di volontà.
Quante volte, infatti, non riesci a chiudere un pasto senza un dolcetto?
Piccolo o grande che sia questo desiderio (di un dolcetto) è duro a morire finché non ti togli lo sfizio. Non ce n’è.
Eppure se vuoi un fioretto lo sai fare. E quando riesci a rinunciare al dolcetto e far tacere “quella voglia di…” è anche vero che prima o poi ti disabitui a chiudere il pasto senza più lui.
Ma perché accade ciò? Esiste una spiegazione.
Mangiare cibi dolci a fine pasto induce il cervello a formare la memoria di un pasto.
I risultati di alcuni studi dimostrano che i neuroni dell’ippocampo dorsale -la parte del cervello che è fondamentale per la memoria episodica- vengono attivati dal consumo di dolci.
Ovvero, concludere il pasto con un dolcetto attiva e “vizia” questi neuroni e li induce sempre a domandare “un dolcetto” per chiudere il pasto.
La memoria episodica è il ricordo di eventi autobiografici eseguiti in un determinato momento e luogo.
Nello studio, è stato somministrato un pasto costituito da una soluzione zuccherata (non a base di saccarosio e nemmeno di saccarina). E’ stato osservato che la sua assunzione aumentava significativamente l’espressione del marcatore plasticità sinaptica in neuroni ippocampali dorsali. La plasticità sinaptica è un processo che è necessario per fare i ricordi.
In altre parole la memoria episodica può essere utilizzata per controllare il comportamento alimentare.
Prendiamo decisioni sulla base della nostra memoria di quanto e quando abbiamo mangiato.
In pratica, un pasto che termina col sapore di dolce in bocca accelera l’inizio del pasto successivo e porta a mangiare di più.
I ricercatori hanno scoperto che le persone con amnesia mangeranno di nuovo se presentato il cibo, anche se hanno già mangiato, perché non hanno la memoria del pasto.
Attraverso la scelta del cibo educhiamo la nostra mente. E con la scelta dell’ultimo alimento del pasto alleniamo alcuni specifici neuroni.
Insomma, è proprio vero che il desiderio di un dolce è una questione (quasi) esclusivamente mentale!
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Ok. E’ scontato che ora torno al principio di questo post e riscrivo tutto in prima persona.
#predicobenerazzolomale
BIBLIO:
http://www.sciencedaily.com/releases/2015/11/151113051128.htm
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