Ti porto via con me. In bici
E’ una tribù che balla. E pedala.
Quella che oggi ha abbracciato Lorenzo Jovanotti nella Sala Buzzati della Gazzetta dello Sport a Milano.
Il ritmo della musica che si intreccia coi colpi di pedale. Quel respiro affannoso che ritma la tua salita. Quella fatica che libera la mente e carica di energia. Sempre positiva. Come un rap
“La bici non è come il calcio. La bici chiede di più, regala l’eccitazione del darsi, è come una chitarra: tu sei il suonatore, lei lo strumento”.
La bici regala pace e ispirazione. E’ una poesia. Che nasce ai piedi di una salita. Si sospende in cima. Chiusa in un sospiro.
E vola giù come un falco. In un meraviglioso ed elegante volo pindarico. Come il suono dei violini
“Il più grande spettacolo dopo il Big Bang l’ho scritto pedalando. La sera prima avevo scritto il ritornello, in bici il giorno dopo alcune strofe: mi fermavo e scrivevo. Mi è capitato tante altre volte”.
La bici che regala energia e ti rimette in pace con te stesso.
La bici è emozione. Energia. Meditazione. Ritmo. Come il suono dei tamburi
“La bici è una bellissima forma di meditazione”
La bici è come musica. Che non potrà finire mai.
Lorenzo sulla rosea. Questa sì che è musica. Questo sì che è sport.
Immagine in evidenza: www.ilrestodelcarlino.it
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